lunedì 20 maggio 2019

Varicella nei bambini e negli adulti, sintomi, cura.


La varicella è una malattia esantematica che colpisce principalmente i bambini ma che, quando non contratta in età pediatrica, può fare la sua comparsa anche negli adulti.

Contagiosa, può essere scambiata, alla comparsa dei primi sintomi, per semplice influenza tuttavia, il decorso, rende ben presto consapevoli della realtà; se in un primo tempo fanno spesso (anche se non in maniera obbligatoria) la comparsa febbre, mal di testa e inappetenza, in un secondo tempo compaiono le famigerate macchioline che da un pallido colorito, evolvono in un rosso più vivace, quindi in vescicole.
Le prime compaiono su ventre, sulla schiena, le braccia e il volto per poi, poco a poco far la comparsa un po’ ovunque, anche all’interno della bocca.



Le vesciche, con il tempo seccano e scompaiono; essendo molto pruriginose, è essenziale che non vengano grattate o sollecitate perché, se staccate prima del tempo, finirebbero per lasciare piccole cicatrici.

Il bambino (o l’adulto) è contagioso da 1 a 4 giorni prima delle comparsa delle macchie, l’incubazione varia tra i 10 e i 17 giorni mentre le croste scompaiono entro i 20 giorni, per evitare il contagio è necessario fare attenzione a tosse, starnuti, baci perché la diffusione avviene tramite la saliva, molto più raro il contagio derivante da vescicole e croste.

La pazienza è una delle cure più importanti in questa malattia; il medico generalmente non prescrive antibiotici, solo nei casi particolarmente gravi, è possibile che richieda la somministrazione dell’antivirale aciclovir.

Per i più piccoli, resistere alla tentazione di grattarsi non è semplice tuttavia, è essenziale che non cedano; per alleviare il prurito, si può fare ricorso a bagni in amido di mais che, in maniera del tutto naturale toglie il fastidio e rinfresca la cute; il talco mentolato, molto diffuso un tempo, deve esser utilizzato con cautela.

La varicella come già detto, può essere contratta anche in età adulta e comportare maggiori rischi (fino alla polmonite), può essere contratta in gravidanza e, in questo caso sarebbe buona regola richiedere un tempestivo e continuativo intervento medico poiché si potrebbe provocare danni congeniti.

Generalmente, una volta terminato il decorso, al malattia non si ripresenta tuttavia il virus rimane nel corpo e può ripresentarsi in futuro in forma differente, come fuoco di Sant’Antonio.

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